I disturbi dell’apparato digerente sono molto frequenti nel bambino di ogni eta’, e i diversi sintomi sono di frequente assai simili fra loro, indipendentemente dalla natura della malattia.
Non è raro che che una banalissima indigestione si manifesti con dei segni tali da far pensare a un’appendicite, o viceversa.
E soprattutto nei lattanti è opportuno percio’ non prendere mai alla leggera una forma intestinale e richiedere in ogni caso il parere del medico.
Questi diversi disturbi dell’apparato digerente ed intestino hanno un solo nome “Dispepsia acuta” termine scientifico; piu frequente nel lattante, le cause di questo disturbo possono essere diverse, aver mangiato troppo, aver ingerito cibi inadatti, un’infezione, o anche una reazione ad una malattia non intestinale come l’otite per esempio.
Nelle forme piu’ comuni la dispepsia acuta ha i suoi sintomi, le scariche sono frequenti e numerose, con feci liquide o semiliquide, spesso schiumose con del muco,il vomito non è obbligatorio ma si verifica in molti casi e qualche volta si ripete a brevi intevalli.
L’ammalato è per lo più irrequieto agitato e si lameta continuamente, il bambino ha un aspetto di sofferrenza, il suo volto è pallido, i suoi occhi cerchiati, bocca arida e arrossata.
In questi momenti il bambino rifiuta qualsiasi cibo mente la sete è impressionante.
Il peso del bambino diminuisce con rapidità, nei casi più gravi anche la pelle diventa di colore grigiastro, perde la sua elasticità e si fa arida e grinzosa.
Lo sguardo è fisso nel vuoto, occhi arrossati, anche la fontanella anteriore può avere una reazione sembra affondare nel craio, come se fosse risucchiata.
Il respiro è rapido e superficiale, la voce del bambino è debole e più che piangere si lamenta.
Frequentemente compare una alterazione febbrile più o meno rilevante.
Da considerare che non tutti questi sintomi sono presenti contemporaneamente e in ogni caso.
Prima cosa che i genitori possono fare per il bambino è tenere l’apparato digerente e l’intestino a riposo, non somministrare latte, evitare che il piccolo soffra il caldo, spalmare sulla zona glutea irritata dalle scariche pomate emolienti, infine non dare medicamenti calmanti i quali non solo potrebbero fare male ma comlicare il quadro della malattia rendendo poi difficile per il medico la diagnosi precisa.